Da marzo 2020 ai ristoratori viene chiesto un grosso sacrificio per fare fronte all’emergenza sanitaria. Chiusure, messa in sicurezza, investimenti per riaprire e poi di nuovo chiusure, fra incertezze e cambi di rotta continui. Si aggiunge ad amplificare il tutto un po’ di strumentalizzazione, che trova sempre terreno fertile fra incertezza, paura e disperazione.